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Dal comune alla regione: dopo Amirante, Tropeano
Pietro Tropeano, presidente del consiglio comunale di Pordenone ufficializza la candidatura con Forza Italia.
Tropeano ha già previsto un tour di 30 incontri nel Friuli occidentale: «Ho accolto l'invito di Franco Dal Mas e della coordinatrice regionale Sandra Savino a candidarmi. Sono pronto a proseguire in Regione l'impegno civico e amministrativo che mi hanno visto prima assessore alla cultura e ora presidente del consiglio comunale. Forza Italia per me rappresenta l'anima liberale, saldamente europeista, del centrodestra. Alle comunali, grazie al contributo mio e di PN CIVICA, il partito ha raggiunto il 13% in città».
Due i temi per l'ex assessore e primario dell'ASFO: sanità e cultura. «Dopo 35 anni nella realtà sanitaria della provincia, riconosco che il momento sia delicato. La pandemia ha mostrato i limiti del sistema ma anche la professionalità e la dedizione del personale medico, infermieristico e degli Oss.
Mi rendo conto che i problemi attuali degli organici sia, sia in ospedale che nel territorio, impongono soluzioni veloci, però anche programmazione a medio e lungo termine.
Dobbiamo iniziare a riscrivere a livello regionale una nuova e più incisiva politica sul personale sanitario, che valorizzi e stimoli le figure professionali, che le incentivi anche economicamente per evitare fughe verso il privato e altre regioni».
Due i temi per l'ex assessore e primario dell'ASFO: sanità e cultura. «Dopo 35 anni nella realtà sanitaria della provincia, riconosco che il momento sia delicato. La pandemia ha mostrato i limiti del sistema ma anche la professionalità e la dedizione del personale medico, infermieristico e degli Oss.
Mi rendo conto che i problemi attuali degli organici sia, sia in ospedale che nel territorio, impongono soluzioni veloci, però anche programmazione a medio e lungo termine.
Dobbiamo iniziare a riscrivere a livello regionale una nuova e più incisiva politica sul personale sanitario, che valorizzi e stimoli le figure professionali, che le incentivi anche economicamente per evitare fughe verso il privato e altre regioni».
